Suckerfish

Ragazzo di Venezia

Riportiamo questa testimonianza che abbiamo già pubblicato nella Sezione “Discriminazioni → I concorsi pubblici”. Questo ragazzo ha partecipato a diversi concorsi pubblici, nei quali è stato regolarmente scartato, come attesta questo certificato ricevuto dopo aver partecipato ad un concorso nei Vigili del Fuoco. Esasperato, decide di presentare domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile, per rientrare nelle categorie protette e ottenere così l’agognato lavoro. Ma anche qui le cose non vanno come sperato...

Leggiamo le sue parole:

“...Questo non è l’unico concorso a cui ho partecipato [dei Vigili del Fuoco, ndr], ma in tutti siamo discriminati. Nei test psicoattitudinali ti fanno immancabilmente la solita domanda: “Hai difficoltà di pronuncia?” Facile immaginare il risultato se si risponde sì e si ha un bel rispondere no: quando sai che dal tuo modo di parlare dipende l’ammissione o meno al concorso, parli così male come mai in vita tua! (...) Visto che venivo regolarmente scartato da tutti i concorsi, ho presentato domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile, per rientrare nelle categorie speciali. Però non ho diritto al 46% che mi procurerebbe un posto di lavoro. Allego la risposta della ASL: mi hanno riconosciuto il 35%, dandomi sì il marchio dell’invalido civile, ma senza riconoscermi alcun diritto...”.

A differenza di quello che è accaduto a Paolo (vedi altra testimonianza) in questo caso il riconoscimento dell’invalidità civile non ha sortito gli effetti sperati ai fini dell’ottenimento di un lavoro.

L’AIBACOM non è a priori né a favore né contro la richiesta per il riconoscimento dell’invalidità civile. Lasciamo ad ogni persona la libera scelta.

Obiettivamente è importante dire che in mancanza di altre patologie, difficilmente si riuscirà a raggiungere la soglia del 46% necessaria per l’inserimento nelle categorie protette.