Suckerfish

Adozioni a distanza

Nota: abbiamo mantenuto questa pagina, anche se il progetto si è concluso, sia per ragioni storiche che a dimostrazione del carattere “sociale” che connota la nostra Associazione: non solo balbuzie ma anche sostegno ad opere ed iniziative tese alla crescita della dignità umana.

Nel Gennaio 2004 alcuni soci del nostro gruppo di auto-aiuto toscano decisero di adottare un bambino a distanza. Altri soci si lasciarono prendere dall’idea cosicché ne aderirono all’iniziativa altri con grande entusiasmo: ne nacque qualcosa di veramente importante, qualcosa che è andato al di là delle nostre stesse aspettative, tanto che adottammo quattro bambini.

Sul nostro esempio altri singoli soci hanno adottato un’altra trentina di bambini. Ne siamo veramente orgogliosi.

Ma procediamo con ordine. L’idea era nata quattro anni prima quando il nostro Presidente riuscì finalmente a coronare un suo vecchi sogno, visitare il Brasile, terra natale della nonna materna.

Nel Novembre 2000 era partito con un gruppetto di poche persone, tra cui due amiche di Torino che erano in contatto con una famiglia di torinesi residenti a Rio de Janeiro da molti anni. Lui, Franco Urani, è stato direttore della FIAT in Brasile e – una volta in pensione – ha deciso di rimanere là, insieme alla moglie Giuliana.

Intanto, di lato alla loro casa, si era andata formando, baracca dopo baracca, una favela, una delle più piccole di Rio, poco più di 3.500 abitanti. Gli Urani si affezionarono ai nuovi vicini e programmarono un aiuto organizzato alla favela, che prese il nome di “Vila Canoas”.

A metà del 1989 fu realizzato un “centro bambini” dove si tenevano corsi prescolastici, doposcuola e artigianato, con la collaborazione dell’Associazione ONLUS di Torino “Come Noi” e di famiglie italiane che adottarono a distanza bambini bisognosi.

Fu poi ottenuta la collaborazione del Municipio di Rio per la merenda scolastica e la costruzione di muri di contenzione e dell’“Associazione S. Martinho”, specializzata in aiuti all’infanzia bisognosa, per l’organizzazione e gestione dei corsi suddetti.

Logo dell'Associazione “Para Ti”

I risultati dei primi 5 anni di attività, e cioè fino a metá 1994, furono straordinari: l’indice di promozione scolastica dei circa 100 bambini del Centro passò dal 20% a quasi il 90%, si costruirono gradualmente 250 metri quadri di aule scolastiche, si investirono circa 500.000 dollari.

Grazie all'interessamento degli Urani – che intanto avevano costituito l’Associazione “Para Ti Amizade e Solidariedade” – Vila Canoas rientrò in un programma lanciato dal Municipio di Rio, denominato “Bairrinho”, piccolo quartiere.
 

Opere realizzate a Vila Canoas dal giugno 1994 al giugno 2002:

ludoteca – adozione a distanza di bambini poveri: attualmente 350 aiutati da famiglie italiane e 40 da famiglie di Rio – supporto alle attività sportive degli adolescenti – appoggio all’Associazione S. Martinho nel Centro Bambini, contribuendo al costo delle attività con donazioni dall’Italia (“Come Noi”) e dagli USA (“Daniele Agostino Foundation”). Sono stati inseriti adolescenti in corsi di qualificazione presso il Municipio e varie aziende di Rio. Dal 2000 la responsabilità del Centro è stata assunta direttamente dalla “Para Ti”, dopo convenzione col Municipio.
 

Principali opere di riabilitazione ed azioni realizzate nella favela di Vila Canoas:

Opere sociali:
asilo municipale per 150 bambini da 3 mesi a 4 anni – centro municipale di assistenza integrata: corsi ed eventi per giovani e anziani – presidio municipale di salute famiglia – centro municipale “Para Ti” per il doposcuola e l’artigianato – centro di associazione comunitaria, sede della prima bibliotecna del Brasile (internet popolare e biblioteca) e di corsi di preparazione all’Università organizzati da studenti volontari dell’Università Cattolica di Rio – centro di informatica con 8 computer – corsi di professionalizzazione per 60 adulti – trasferimento di 20 famiglie in situazione di rischio in case di altre Comunità.

Opere strutturali:
fognatura centrale, pavimentazione di vie e viuzze, opere di drenaggio, muri di contenzione, illuminazione pubblica, rete acqua potabile, nuove piazze, restauro esterno di molti edifici con mano d’opera volontaria della Comunità. Le iniziative sociali occupano oggi circa 60 componenti della Comunità, pagati dal Municipio di Rio de Janeiro.

Tanti sono i progetti in cantiere fino al 2006, ma quello che ci ha “preso” di più è quello delle adozioni a distanza per incentivare lo studio, attraverso un aiuto economico a bambini e ragazzi poveri della Comunità: oltre alle adozioni riportate più sopra, si contano oggi borse di studio a 30 studenti di scuole superiori e a 40 universitari.
 

  • Lorena
  • Sidnei
  • Kelly
  • Camila

Ci siamo anche noi!

Nell’agosto 2005 abbiamo organizzato un viaggio in Brasile: 19 persone, molte delle quali nostri soci, hanno visitato città e località meravigliose, hanno vissuto momenti gioiosi ed emozionanti, ma le ore più toccanti sono state quelle trascorse nella favela Vila Canoas, l’incontro con i bambini adottati in precedenza e l’adozione in diretta di altri bambini, tutti educati, timidi ed emozionati. Avevamo portato anche molti piccoli doni che furono graditissimi: giocattoli, quaderni, matite...

La signora Giuliana ci chiamò il giorno dopo riferendoci la grande emozione dell’intera favela: si parlava ancora, con commozione, degli “amici italiani” che con la loro generosità avevano contribuito a rendere un po’ più sereno il domani di tante famiglie.

Nel 2010 si è spento Franco Urani dopo una lunga battaglia contro un male incurabile. Poco dopo si è spenta anche la moglie Giuliana. A loro un ricordo affettuoso per l’opera generosa portata avanti per oltre trent’anni.

Abbiamo continuato a sostenere i ragazzi ancora per diversi anni, fino a quando sono diventati grandi, e siamo fieri di quanto abbiamo fatto. È stato importante anche per dimostrare che non ci piace piangerci addosso, che non pensiamo solo a noi stessi e alla nostra balbuzie, ma siamo invece attenti anche all’altro.

La figlia Lidia continua la loro opera da Torino.

Chi volesse vedere com’è oggi la situazione della favela – che per i cambiamenti è diventata un ‘bairro’, un quartiere di Rio de Janeiro – può visitare il sito in lingua italiana www.parationg.org/it/.