Negli adulti
Secondo i dati della ricerca scientifica “meno storia di balbuzie grava sulla persona, più favorevole è la prognosi”.
Specialmente se a conoscenza di questi risultati, la persona adulta potrebbe rassegnarsi, pensando che per lui è ormai troppo tardi per tentare qualsiasi cosa che lo possa almeno avvicinare alla fluenza.
Aggiungiamo di saper bene che molti hanno già seguito qualche terapia. Sappiamo anche come la balbuzie non sia così facile da correggere o da controllare e come la fluenza non sia così facile da raggiungere o almeno da migliorare. Ma sappiamo tutti che la balbuzie cambia nel tempo e che emozioni e atteggiamenti cambiano anch’essi man mano che si fanno nuove esperienze.
Insomma, se una persona di 30, 40, 50 anni, navigando navigando, è arrivata fino a questa pagina del nostro sito, vuol dire che ancora non ha rinunciato alla speranza...
Invitiamo allora a pensare a quanto suggerisce la legge di natura secondo la quale “quanto più giovani tanto meglio” e quindi anche “quanto meno anziani tanto meglio”.
Una domanda che infatti ci viene posta spesso è: “Alla mia età non sarà troppo tardi per ottenere dei buoni risultati?”. L’esperienza dimostra che non c’è un’età “giusta” per affrontare il disturbo.
È vero che “quanto prima, tanto meglio”, come dicevamo, ma è altrettanto vero che l’età matura comporta una motivazione e una responsabilità particolari, decisive per arrivare a conseguire buoni risultati: le frustrazioni verbali di ieri possono essere l’incentivo per il lavoro di oggi, un “valore aggiunto” insomma. Senza sottovalutare il rischio di poter rimpiangere un giorno ciò che non si è fatto o si è lasciato incompiuto.