Il bambino in età scolare
«È spesso difficoltoso valutare il vero pensiero ed i sentimenti dei bambini, ma un’attenta osservazione del loro comportamento, in particolare quello di evitare le situazioni, le parole, ecc. o il conflitto sforzo-lotta a cui si devono assoggettare, aiuterà il terapista e l’adulto significativo (genitore, parente, insegnante) a capire cosa provino realmente quando devono esprimersi verbalmente.
Quando nel 2000 ho avuto la fortuna di conoscere Eelco De Geus e di imbattermi nel libro da lui scritto, ero in una fase di totale insoddisfazione verso la poca considerazione che il mondo degli adulti che non balbettano dà ai bambini con questo disturbo di fluenza. Ero inoltre molto consapevole dell’enorme mancanza, in Italia, di informazione mirata e soprattutto aggiornata sull’argomento “balbuzie”.
Da diversi anni la collaborazione con l’AIBACOM APS ha permesso a un team di specialisti, di cui faccio parte, di promuovere la sensibilizzazione nei riguardi di questa patologia del linguaggio mediante l’organizzazione di giornate informative rivolte a chiunque fosse interessato al problema, corsi mirati per gli insegnanti, organizzazione di corsi di aggiornamento...».
[Dall’introduzione di Piero D’Erasmo, Direttore del Centro Italiano Balbuzie ‘Punto Parola’ di Roma, allo stesso volume]:
«...Il dialogo tra questo speech therapist olandese e il suo piccolo lettore non è solo garbato, ma dimostra la grande competenza dell’autore che gli consente di parlare con franchezza e senza tabù: un garbo che eludesse il problema sarebbe un inganno. Sì perché, specie dalle nostre parti, persistono i silenzi e le mezze parole. Purtroppo non chiamare le cose con il loro nome non giova. Può solo alimentare un’attività fantastica abnorme rispetto al problema che – come dice saggiamente De Geus – è semplicemente “un modo di parlare tra i tanti possibili”.
L’autore sembra così suggerire [...] che se da una parte non si deve drammatizzare, dall’altra non si deve minimizzare al punto, come talvolta succede, di negare l’esistenza stessa del problema.
L’esito di tanto girare attorno al problema è che il bambino può non sentirsi libero di raccontare emozioni, frustrazioni e pensieri legati alla sua “parola ferita”. Comunque tra i due eccessi [...] c’è una terza via che si può percorrere: quella di un sano realismo ancorato ad una informazione corretta.
[...] Dopo i 6 anni aspettare che la balbuzie si risolva da sola è pura temerarietà. I segnali di consapevolezza da parte dei bambini – talvolta numerosi e nemmeno tanto in codice – e gli studi riportati nella letteratura specializzata, ci suggeriscono tutt’altro: agire, agire quanto prima, agire bene. Il professionista aggiornato nel campo della salute “verbale” del bambino – medico di base, pediatra, foniatra, logopedista, psicologo – sa molto bene che “la prognosi è tanto migliore quanto minore è l’intervallo temporale che separa l’insorgenza della balbuzie dal primo intervento terapeutico, anche perché ad aspettare troppo si rischia che la balbuzie si consolidi a tal punto da diventare refrattaria a qualsiasi intervento terapeutico” (C. Zmarich, postfazione al libro “La balbuzie” di F. Murray, Red Edizioni, 2003).
Al bambino
Balbettare non è uno scherzo
A nessuno piace balbettare. Quando balbetti certe parole sono difficili da dire. Certe volte sembra che la gola sia bloccata, chiusa e non puoi continuare a dire quello che avevi iniziato. Oppure ripeti la prima parte di una parola diverse volte. Quando ti sforzi veramente nel tentativo di continuare a parlare, certe volte superi l’ostacolo, ma spesso questo sforzo peggiora le cose. Senti tensione nel tuo stomaco e devi fare tutti i generi di strane cose con la tua bocca o con tutta la tua faccia per andare avanti. Le persone possono accorgersi che tu stai balbettando e non sanno che cosa pensare di quello che sta succedendoti. Spesso cercheranno di aiutarti: certe volte lo puoi accettare, ma altre volte non fanno che peggiorare la situazione.
Di solito le persone che non balbettano trovano veramente difficile capire che cosa è la balbuzie. Vorrebbero aiutarti, ma non sanno minimamente che cosa devono fare. Lo puoi vedere dalle loro facce: appaiono un po’ nervosi, tesi e confusi. Quando le persone si innervosiscono certe volte possono fare delle cose un po’ strane. Non è colpa tua. È solo che non sanno che cosa fare e conoscono molto poco l’argomento balbuzie. Ecco perché dovresti far vedere questo libro anche a loro. Quando capiranno e sapranno un po’ di più sulla balbuzie, non saranno più tanto nervosi e preoccupati e così sarai tu che li avrai aiutati!
Certe volte balbetti e certe volte no
È facile immaginare perché le persone hanno difficoltà a capire la balbuzie. Certe volte per te parlare è facile, mentre in altre occasioni ti è più difficile. Quando giochi da solo nella tua camera a voce alta, tutto va bene. Quando parli ad un bambino più piccolo o ad un animale domestico, non vi sono difficoltà. Quando canti, le parole escono libere.
Certi bambini non balbettano quando sono arrabbiati, per altri questo particolare stato d’animo fa peggiorare la balbuzie. Magari è facile per te parlare con tua sorella o tuo fratello, ma ci sono delle difficoltà se parli con delle persone più grandi di te.
Qualche bambino balbetta molto a scuola e pochissimo a casa. Altri sono quasi fluenti a scuola e balbettano per lo più a casa. Dei bambini non balbettano per niente o balbettano meno durante le vacanze. I bambini che sono stanchi o malati tendono a balbettare di più, ma, come al solito, ci sono quelli che balbettano di meno in questa condizione.
Riesci a seguirmi? È molto complicato capire perché questa balbuzie va e viene e sembra cambiare ogni volta. Ecco perché le persone non sanno bene che cosa pensare e non sono tanto sicure su che cosa fare per aiutarti.
Ogni bambino parla in maniera esclusiva. Uno parla lentamente, un altro in fretta. C’è chi parla a bassa voce e chi ad alta voce. Ognuno ha un modo proprio e speciale di parlare ed ogni bambino balbetta nel proprio modo speciale e questo è come deve essere.
Non sarebbe noioso se tutti fossero uguali in tutto?
Quando ti senti triste o arrabbiato per la tua balbuzie
Le persone si arrabbiano quando le cose non vanno per il verso giusto. Quando cerchi di fare qualcosa e fallisci ancora e ancora e ancora, il tuo umore non sarà certo dei migliori. Inoltre ci si può sentire tristi dentro quando le cose continuano ad andare male. Non è così tremendo essere sgridati dai genitori o dagli insegnanti una volta ogni tanto, ma se questo capita ogni giorno, ti potresti infastidire o arrabbiare o magari entrambe.
Gli adulti di solito non mostrano, non manifestano apertamente la loro rabbia o il loro dolore, ma se li osservi attentamente potrai notare quello che provano. Possono essere più silenziosi del solito oppure hanno voglia di stare un po’ da soli, oppure ancora criticano tutto e niente gli va bene.
Balbettare una volta ogni tanto non è così terribile, ma se questo capita sempre più spesso e parlare per te comincia ad essere faticoso, potresti sentirti a disagio ed arrabbiarti con le tue labbra, con la tua lingua, con la balbuzie. Cominceresti ad odiarla. Le persone di solito piangono quando si sentono tristi, magari ti hanno insegnato a non comportarti come un bambino piccolo che piange sempre e ad essere invece coraggioso e forte.
Ma la balbuzie può essere così tremenda e farci stare così male, che è permesso piangere senza vergognarcene! Come è anche permesso odiarla e arrabbiarsi. Talvolta esprimere la tua rabbia può essere utile a farti sentire meglio, magari pestando i piedi per terra, gridando o magari piangendo.
Forse non vuoi far sapere agli altri come ti senti in quel momento, quindi potresti andare a sfogarti dove nessuno ti può sentire o vedere, ma starai molto meglio se dividerai i tuoi sentimenti con altre persone. Non vergognarti. Qualsiasi cosa possa succedere non dare la colpa a te stesso perché non è colpa tua se balbetti.
Quando vieni preso in giro per la tua balbuzie
I bambini si prendono in giro per i motivi più diversi. Un bambino molto alto solitamente viene preso in giro, ma può capitare anche a chi è molto basso. Potresti venir preso in giro per le tue orecchie a sventola o per il tuo naso troppo grosso, per essere stato troppo malato o perché non sei troppo veloce nella corsa. Perché non indossi i vestiti adatti o perché non hai la bicicletta. Perché hai i capelli rossi o perché non sei bravo in matematica. O perché...
È abbastanza normale che i bambini si prendano in giro qualche volta, ma se per caso tu desiderassi molto la bicicletta e venissi preso in giro perché non ne possiedi una, allora questo può farti stare emotivamente male. È la stessa cosa per la balbuzie: se non sei sicuro di te stesso e non ti piaci molto come sei, il venir preso in giro proprio su quello ti potrebbe ferire profondamente.
Quando vieni preso in giro, puoi andare dall’insegnante per chiederle di mettere fine al supplizio. Oppure puoi chiedere aiuto ai tuoi genitori. Ma potresti fare qualcosa di diverso e prendere in giro a tua volta. Puoi sempre pensare a delle soluzioni. [...]
Certe persone non vogliono proprio capire
Hai ormai letto che la balbuzie varia continuamente ed ogni bambino ha il suo modo speciale di balbettare, che magari cambia da un giorno all’altro. Le persone che non balbettano trovano molto difficile capirlo. Di solito a loro piace che le cose rimangano uguali e siano prevedibili, i cambiamenti di solito lì “spaventano” e non sanno cosa fare con ciò che non capiscono o non conoscono.
I tuoi genitori potrebbero essere preoccupati per la tua balbuzie perché vogliono sempre il meglio per te e vogliono che tutto funzioni bene. Solitamente è per questo motivo che spesso vogliono aiutarti. In parte perché gli dispiace vedere che certe volte fai fatica, ed in parte perché la balbuzie lì spaventa e vogliono eliminarla proprio come cerchi di fare tu.
Certe volte è “OK” quando le persone ci danno dei consigli, ma spesso non lo è. Stai già facendo del tuo meglio, ma loro vorrebbero ancora di più. Dire qualcosa può essere molto difficile quando ricevi questo tipo di “pressione” e la tua balbuzie potrebbe anche peggiorare. Naturalmente queste persone non si rendono conto che anziché aiutarti ti rendono le cose più difficili.
È molto importante quindi parlare con loro, spiegando che cosa è la balbuzie e cosa ti piacerebbe che loro facessero, o non facessero, per aiutarti veramente. Forse questo potrebbe essere difficile da fare da solo, quindi potresti sempre far leggere questo libro alle persone che frequenti normalmente, oppure ne potresti parlare coi tuoi genitori e saranno loro ad informare gli altri adulti.
Tu sei importante!
A causa della tua balbuzie o a causa di altre cose che ti rendono infelice, potresti pensare che sai solo fare le cose nella maniera sbagliata e che c’è qualcosa di sbagliato in te. Pensi di non piacere alle persone. Sappi che non sono solo i bambini a pensarla in questo modo, anche certi adulti provano gli stessi sentimenti.
Nel caso avessi questi pensieri negativi, ti stai dimenticando di qualche cosa: di quanto sia importante che tu esista e che tu sia te stesso. Non c’è nessuno al mondo come te, tu sei speciale e hai anche dimenticato che ci sono tantissime cose che fai bene e che ci sono moltissime persone che ti vogliono bene e che s’interessano a te.
Non è giusto che le persone siano spesso troppo timide per mostrare quanto ci tengano all’altra persona. Se pensi dì non essere troppo importante per gli altri e senti uno strano vuoto dentro, ricordati che puoi fare qualcosa per modificare questa situazione. Ricordandoti ad esempio che
TU SEI IMPORTANTE
Più convinto ne sarai, più forte diventerai. Se non ce la fai da solo, chiedi a qualcuno di tua fiducia di ricordartelo!
Ai genitori
Lo so che fate del vostro meglio per aiutare il vostro bambino a parlare senza fatica. Penso siate a conoscenza del disagio e delle preoccupazioni del vostro bambino. Lui proverà a non balbettare, ma più lo farà e più la balbuzie peggiorerà. Questo fa della balbuzie un gran problema. È come volere infilare il filo nella cruna dell’ago: se tu sei così determinato ad avere successo al primo tentativo, le tue dita saranno in tensione, le tue mani inizieranno a tremare e naturalmente questo renderà più difficoltoso infilare il filo nell’ago. Ci riuscirai quando permetterai a te stesso di non essere perfetto e riuscirai così ad essere calmo e ad avere fiducia in te stesso.
Probabilmente ogni tanto farete commenti sulla balbuzie di vostro figlio ed è comprensibile la voglia che avete di aiutarlo. Magari non trovate semplice ascoltare chi balbetta e vorreste fermare la balbuzie, ma dovrete prestare attenzione al tipo d’aiuto che offrite perché solo quello che li rende più tranquilli e più fluenti ha valore corretto.
Potrebbe anche capitare che il vostro bambino non voglia essere aiutato mentre sta parlando; se lo farete ugualmente il risultato sarà un aumento di tensione in lui (magari gli state trasmettendo il messaggio che non gli è permesso di essere imperfetto). Ripensate all’esempio dell’ago e dei filo. Più il bambino sarà teso e più difficile sarà per lui far scorrere le parole.
Meglio di tutti, i genitori sono in grado di capire quando il proprio figlio è teso o rilassato ed è per questo che chiediamo il vostro aiuto. I genitori possono dare un sostegno inestimabile poiché conoscono al meglio il proprio figlio ed i suoi stati d’animo. È molto importante chiarire che il comportamento dei genitori non è mai la causa della balbuzie. Il bambino è nato con la predisposizione ereditaria alla balbuzie, in altre parole l‘area della parola è il punto debole.
La balbuzie si manifesta quando le richieste (in qualsiasi campo) diventano molte e complesse. Questa balbuzie è innocua di per sé, ma se il bambino pensa che agli altri non piace il suo modo di parlare, cercherà allora di parlare meglio e di nasconderla o addirittura fermarla. Tutto ciò farà peggiorare la balbuzie ed è una ragione per la quale lui soffre e soffrirà.
Ricordatevi che non siete la causa della balbuzie di vostro figlio, ma siete i sostenitori migliori e più vicini che possono aiutarlo a parlare senza faticare. Il bambino potrebbe sentirsi demoralizzato come arrabbiato o ferito a causa del suo modo di parlare. Quello di cui ha bisogno vostro figlio sono genitori che gli permettano d’essere triste o risentito e che capiscano e dimostrino di aver compreso questi sentimenti.
Ci sono dei bambini che non hanno il coraggio di discuterne con i propri genitori, ma voi dovrete dargli il tacito consenso e permettergli di farlo. Talvolta, occasionalmente, potreste chiedergli il suo parere riguardo la sua balbuzie; preparatevi però a permettergli di non affrontare l’argomento se non si sente libero di farlo. Potreste essere anche preoccupati per il futuro di vostro figlio ed in tal caso dividete tali pensieri tra di voi e con la logopedista. È inoltre importante per voi e per vostro figlio che non vi preoccupiate troppo. È utile anche cercare un aiuto competente in materia.
La balbuzie si manifesta con mille sfaccettature ed è per questo che posso solo dare consigli generali. Potreste trovare solo in parte applicabili le cose che avete letto, ma se continuate ad essere preoccupati, non esitate a chiedere l’intervento di personale specializzato che aiuti voi ed il bambino perché è un vostro diritto.
Suggerimenti per i genitori
Vedere quanto indicato per i genitori di bambini in età prescolare nella relativa sezione del nostro sito (primo articolo e secondo articolo) con eventuali adattamenti in base all’età.