Parlare della balbuzie in classe
Perché, quando?
Innanzi tutto comprendiamo benissimo che pensando a questa idea, essa può apparirti temibile o quanto meno “strana”. Prova però a rivolgere a te stesso queste domande: qualcuno ti ha mai rivolto sguardi curiosi mentre balbetti? O guardi sorpresi, o strani? Dei ragazzi – a scuola, praticando sport, giocando – ti hanno mai chiesto perché “parli così”? Queste persone, semplicemente, non conoscono la balbuzie. Essi non capiscono che cosa succede, né comprendono come le loro reazioni possono farti sentire, darti fastidio, crearti imbarazzo... Altri alunni e studenti che hanno parlato ai loro compagni di classe della balbuzie hanno scoperto che quando gli altri la conoscono, automaticamente la presa in giro e l’imitazione non si verificano così tanto, anzi spesso scompaiono. Questo è già importante ed è inoltre il premio per essere riuscito a dire quel che avevi deciso dire. Sarà un po’ come “rompere il ghiaccio” tra te e i compagni.
Quando altri ti pongono domande sul tuo modo di parlare, per esempio. Oppure quando ti senti un po’ buffo nell’usare in classe le “tecniche” di linguaggio imparate in terapia.
O ancora quando devi leggere o parlare in classe e ti senti un po’ agitato. O magari se sei stufo di “far finta di nulla”...
Ogni volta che ti senti pronto, insomma!
La presentazione della balbuzie
Tu sei l’esperto di balbuzie. Ciò che tu sai e ciò che provi può aiutare altri a capire...
Tu e il tuo terapista del linguaggio siete degli esperti in materia. Gli “altri”, gli insegnanti e i compagni, non ne sanno nulla. Tu hai le conoscenze e la capacità di informarli. Pensaci. Questo è importante, perché le persone informate non prendono in giro gli altri, né si meravigliano, né fanno domande strane. Anzi, ti stimeranno ancora di più per la tua franchezza e il tuo “coraggio”.
Nascondere la balbuzie e non parlarne può in realtà peggiorare le cose. Far finta che questa difficoltà non esista ci porta a volte a comportamenti strani. Come se tentassimo di nascondere una caviglia gonfia cercando di correre o giocare a pallone come gli altri. Sembreremmo goffi, naturalmente. Inoltre nascondere la balbuzie può farti sentire spaventato e può rendere più difficile utilizzare le tue “tecniche” di linguaggio. Parlarne ti renderà più sicuro e più libero.
Una presentazione in classe può essere come tu decidi che sia! Tu sei il “quello che sa”, sei quello che può scegliere le parole giuste, sei quello che saprà dimostrare di essere proprio un tipo in gamba!
Il tuo terapista del linguaggio può preparare una lettera che l’insegnante potrebbe leggere in classe: racconterebbe ciò che fa per aiutare bambini e adolescenti con difficoltà di balbuzie. Potresti scoprire che altri alunni o studenti nella tua classe hanno seguito anche loro una terapia del linguaggio, magari per una difficoltà diversa dalla tua. Questa discussione può portare alla tua esposizione sulla balbuzie.
Puoi essere coinvolto quando e quanto tu desideri esserlo. Tu e il tuo terapista del linguaggio potete decidere chi parla in merito a ciascun aspetto della questione, se tu o l’insegnante (ovviamente dipenderà anche dalla tua età: a 6 anni si dicono certe cose, a 17 se ne dicono altre...). Importante è che tu faccia solo ciò che ti va e che ti fa sentire a tuo agio.
Idee d’esempio per argomenti di discussione
Parlare ai tuoi compagni di classe della tua balbuzie per la prima volta può sembrare difficile e risultare imbarazzante. Molti di quelli che scrivono le pagine di questo sito lo sanno benissimo per averlo sperimentato anche loro quando andavano a scuola.
Ricorda comunque che tu, da unico esperto di balbuzie in classe, quando avrai terminato, sarai riuscito a fare una cosa grande: informare gli altri su di un argomento che ben pochi conoscono!.
Naturalmente non c’è un unico modo per fare questo, non c’è una regola. Le idee che seguono sono esempi di ciò di cui altri bambini e adolescenti hanno parlato nelle loro presentazioni in classe. Scegli ciò che è più adatto a te e usa la tua immaginazione, la tua intelligenza e le tue esperienze vissute a scuola per elaborare le tue idee. Ogni idea può essere adattata per differenti gruppi d’età, perciò cambiale pure in modo che vengano incontro alle tue esigenze. Soprattutto divertiti, sii te stesso e ricorda che balbettare non è “sbagliato”, non è “una colpa”: è soltanto una nostra caratteristica, oltre tutto modificabile! E ricorda che, alla fine, i tuoi insegnanti e i tuoi compagni ti conosceranno meglio e ti apprezzeranno persino più di prima perché il tuo è, credici, un vero e proprio “atto di coraggio”.
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Persone famose che balbettano
Ci sono molte persone famose, del passato o attuali, che hanno o hanno avuto a che fare con la balbuzie. Ci sono personaggi dello sport, stelle del cinema e poi scrittori, giornalisti, cantanti, uomini d’affari, medici, avvocati politici, preti e persino re. Queste persone hanno avuto successo nonostante la balbuzie. Questo devi assolutamente ricordarlo! A tale proposito si veda la Sezione sui balbuzienti famosi. -
Realtà e miti
Molte persone, come dicevamo, non conoscono la balbuzie. Possono aver sentito chiacchiere sul perché alcuni balbettano, come per esempio “perché sono nervosi”, o “perché parlano più velocemente di quanto possano pensare”. Ancora non sappiamo esattamente ciò che causa la balbuzie, ma grandi passi avanti sono stati fatti e tu e i tuoi genitori potrete leggere in merito sul nostro sito. Condividi i fatti e aiuta i tuoi compagni di classe ad apprendere la verità sulla balbuzie. -
Le ultime ricerche
Puoi condividere con i tuoi compagni di classe le ultime ricerche sulla balbuzie. Sul sito AIBACOM puoi trovare molte utili informazioni, come naturalmente su altri importanti siti stranieri (Si veda la relativa Sezione). -
La macchina del linguaggio
Parlare è una scienza. Puoi divertirti aiutando i tuoi compagni di classe a conoscere come si sviluppa il linguaggio. Magari tu stesso puoi farti aiutare dal tuo terapista. Più i tuoi amici e insegnanti sanno sulla scienza del linguaggio e sulla balbuzie, tanto meno misteriosa questa sembrerà. -
Come ci si sente nel balbettare
I tuoi compagni di classe non sanno come ci si sente nel balbettare. Tu, d’accordo con il tuo terapeuta, puoi mostrar loro differenti tipi di balbuzie e magari farglieli provare, con te come loro guida. Questo può aiutare i tuoi compagni di classe a scoprire che balbettare può far sentire tesi e a disagio, e che non è qualcosa che tu fai per divertirti. Otterrai anche lo scopo di sdrammatizzare e magari anche scherzarci su... -
Non c’è una facile soluzione
Qualche volta la gente prova a dare consigli come “parla piano, rilassati, fai un respiro profondo, ripeti...”. Questo tipo di consigli non serve a niente e la gente non capisce che gestire la balbuzie è molto più complesso. Questa è un’altra informazione importante da dare alla classe. -
Che cosa facciamo nelle interrogazioni in classe
La maggior parte dei tuoi amici probabilmente non sa quali tecniche per la fluenza, strategie o trucchi tu utilizzi nelle interrogazioni in classe. Questa è un’ottima occasione per esemplificare qualcuna delle tecniche che stai imparando a usare.
Proprio quando la classe “sente” quel che è la balbuzie e i mezzi per superarla, puoi anche chiedere ai compagni di provare a usare qualcuna delle tue tecniche. Facendo questo, puoi aiutare i tuoi amici e i tuoi insegnanti a rendersi conto che l’uso di tecniche del linguaggio è faticoso e necessita di allenamento e di tempo. Essi capiranno che non possono aspettarsi che tu ricordi sempre di usare le tecniche. -
Non è colpa di nessuno
Sarà molto importante parlare del fatto che nessuno ha colpa per la tua balbuzie. La gente balbetta non perché è stupida o malata o perché ha fatto qualcosa di sbagliato. Le mamme e i papà non causano la balbuzie, e non è una malattia che puoi prendere. E non è nemmeno colpa tua se balbetti: i tuoi amici hanno bisogno di sapere questo. -
Parlare delle prese in giro
Ognuno nella tua classe è stato probabilmente preso in giro qualche volta. L’insegnante potrebbe chiedere alla classe di condividere le loro esperienze di presa in giro, in modo che possano parlare di come questo li ha fatti sentire. Questo è un ottimo momento per te per parlare di come i ragazzi che balbettano si sentono quando sono presi in giro. Nessuno deve affrontare da solo la presa in giro. Stando uniti, potete aiutarvi l’un l’altro! -
Domande e risposte
Scoprirai che i tuoi compagni di classe e i tuoi insegnanti sono molto interessati alla balbuzie, ma possono essersi sentiti a disagio nel chiederti qualcosa a riguardo, prima. Ora hanno una grande opportunità per chiedere a te qualsiasi domanda hanno in testa. Puoi non avere tutte le risposte, ma la discussione può essere davvero interessante! (magari ti farai aiutare dal tuo terapista per quelle più difficili). -
Non dimenticare la merenda!
Se va bene per il tuo insegnante e il tempo impiegato per presentare la balbuzie è stato molto, potrebbe essere simpatico far merenda durante il momento delle domande e delle risposte. -
Cos’altro hai bisogno di sapere?
Questi sono solo alcuni suggerimenti su come tu e il tuo terapeuta potete concordare delle informazioni sulla balbuzie da dare alla tua classe. Ricorda, fai quel che senti giusto per te e divertiti! -
Altre cose interessanti...
Noi di AIBACOM desideriamo che tu sappia che balbettare non è né ingiusto né sbagliato e che puoi imparare a correggere la balbuzie del tutto o almeno a gestirla e a vivere tranquillamente con essa avendola via via ridotta. I tuoi genitori, i tuoi insegnanti, il tuo terapeuta, i tuoi compagni ed i tuoi amici sono tutti parte della tua squadra di sostegno!
Abbiamo cercato di offrirti informazioni aggiornate e consigli su come fare una presentazione in classe, con la speranza che le idee d’esempio per la discussione che abbiamo esposto ti saranno d’aiuto.
Soprattutto, ricorda che non sei solo nell’affrontare la balbuzie.
Ci piacerebbe avere notizie della tua presentazione alla classe. Ti preghiamo di condividere la tua storia con noi. La pubblicheremo sul nostro sito insieme alle tante altre testimonianza, firmandola come deciderete tu e i tuoi genitori, anche solo col nome di battesimo. Le tue esperienze daranno ad altri il coraggio di provare a loro volta!