Il mondo del lavoro
Anche nel campo lavorativo – come per la scuola – purtroppo molti casi non sono documentati e posso citare solo l’articolo di giornale riguardante il caso del magazziniere di Roma.
Ma voglio raccontare anche un episodio accaduto qualche anno fa: non citerò neanche la città perché non vorrei che qualcuno riconoscesse la persona di cui parlo. Un giovane balbuziente aveva altri gravi problemi: era tetraplegico, riusciva a camminare faticando molto con l’aiuto di bastoni e dopo numerosi interventi chirurgici cui si era sottoposto in America. Ovviamente aveva grande difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Trovai una persona sensibile (uno “di noi” che qualche anno fa contava qualcosa), gli esposi il caso, telefonò al sindaco del paese del giovane, l’indomani questi aveva il suo posto di usciere presso la USL. Le cose incredibili sono accadute quando qualcuno andava a chiedere informazioni a qualche suo collega: questi lo indirizzavano dal balbuziente perché si divertivano a sentirlo parlare!
Riportiamo infine l’articolo “Balbuzie e mondo del lavoro” pubblicato sul n° 5 del nostro periodico “Libera la Parola”:
Discriminazione: balbuzie e mondo del lavoro
di Hermann Christmann
Scopo
Lo studio è stato condotto nel 1998 presso lo Stuttering Information Center di Danimarca. Lo scopo del progetto era quello di indagare la disposizione dei datori di lavoro verso le persone che balbettano, nonché di esplorare le esperienze fatte da balbuzienti (in seguito PWS, People Who Stutter) relativamente al mercato del lavoro. Le informazioni sono state raccolte con lo scopo di veicolarle presso entità rilevanti, nella speranza di migliorare le opportunità di lavoro per chi balbetta. A completamento dello studio è in corso una campagna di informazione nel paese che metta al corrente datori di lavoro, consiglieri professonali etc. dei risultati dell’indagine.
Risultati
I questionari sono stati restituiti da 721 su 1408 (51,2 per cento, le ditte molto piccole si sono mostrate poco propense a rispondere al questionario) datori di lavoro e 85 PWS. Sono stati successivamente selezionati per un’intervista 16 datori di lavoro, 4 dei quali ex balbuzienti, e 11 PWS.
L’11% dei datori di lavoro riferisce di avere uno o più PWS come impiegati; questi datori di lavoro si sono mostrati più propensi a impiegare un PWS in un lavoro “comunicativo” rispetto a coloro che non avevano avuto esperienze lavorative con con PWS.
Presentiamo alcuni risultati dell’indagine a proposito di alcune differenze tra le risposte dei datori di lavoro che non hanno mai avuto un balbuziente alle loro dipendenze, rispetto a coloro che invece hanno avuto una o più persone che balbettano come impiegati.
Può un balbuziente svolgere le stesse mansioni che svolge una persona che non balbetta?
Il 76% di coloro che non hanno mai avuto balbuzienti alle loro dipendenze ha risposto sì, contro l’84% di coloro che hanno impiegato balbuzienti. I primi hanno mostrato maggiore indecisione su questa domanda, 13% di “non so”contro 7%.
La balbuzie ridurrebbe le opportunità di lavoro nella vostra azienda?
Ha risposto sì il 25% di coloro che non hanno mai impiegato balbuzienti, contro il 15% di coloro che hanno impiegato balbuzienti.
Può un balbuziente svolgere un lavoro di rappresentanza della vostra azienda?
Ha risposto sì il 47% di coloro che non hanno mai impiegato balbuzienti, contro il 65% di coloro che hanno impiegato balbuzienti. Circa la stessa percentuale in entrambi i gruppi, un quarto, ha risposto no. Il gruppo di coloro che non hanno mai impiegato balbuzienti ha avuto un’alta percentuale di indecisi, 28% contro 12% dell’altro gruppo. Questa è una tendenza generale, maggiore è la conoscenza sulla balbuzie, maggiore è la capacità di avere un’opinione.
Ci sono impieghi che un balbuziente non dovrebbe svolgere?
Ha risposto sì il 43% di coloro che non hanno mai impiegato un balbuziente, contro il 35% del secondo gruppo. Ha risposto no il 47% di coloro che non hanno mai impiegato un balbuziente, contro il 57% del secondo gruppo. Circa un decimo gli indecisi in entrambi i gruppi.
Alcune delle risposte “no” erano accompagnate da citazioni di lavori che si ritengono non adatti: agenti di vendita, lavori con contatto con il cliente, lavori di manutenzione presso il cliente, insegnamento, presentazioni, lavori di gestione in generale.
Se ora diamo un’occhiata alle risposte delle persone che balbettano osserviamo che la maggioranza, 77%, lavora in impieghi dove si richiedono capacità comunicative. Solo il 23% effettua lavori da colletto blu nei quali non si richiede di parlare molto.
Conclusioni
La maggior parte dei balbuzienti lavora in impieghi che secondo l’opinione di una parte sostanziale dei datori di lavoro non sono a loro adatti.
I datori di lavoro che impiegano balbuzienti nelle loro aziende sono in generale più propensi ad assumere persone che balbettano rispetto a coloro che non ne hanno mai impiegati.
La conoscenza della balbuzie riduce la discriminazione contro i balbuzienti nei luoghi di lavoro.