Il servizio militare
Oramai il servizio militare non è più un obbligo ma vogliamo ricordare comunque le molte discriminazioni subite nel passato.
Chi balbettava non poteva accedere alle Accademie (Militare, Navale, Aeronautica) mentre doveva espletare il servizio di leva; non poteva intraprendere la carriera militare, non poteva entrare nei corpi dei Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, nemmeno in qualità di medico: [1] e [2].
Ripetiamo però che – salvo rare eccezioni – doveva assolvere gli obblighi di leva. Poi magari, come è successo più volte, si prendeva atto che il giovane balbettava, che non poteva fare i servizi di guardia (come poteva dire: “altolà! e chivalà?”) e allora la bella pensata: qualcuno, non so chi decideva, lo sbatteva in servizio a un centralino telefonico! Non sto scherzando! Ho conosciuto almeno una decina di giovani balbuzienti finiti a fare i centralinisti nelle varie caserme. Per uno di Alessandria era così dura che furono costretti a ricoverarlo d’urgenza in ospedale. E un altro ragazzo, di Savona, stava così male che siamo riusciti, noi dell’Associazione, a fargli avere il congedo.
Per ricapitolare: diritti nessuno, doveri tutti.
Servizio di leva
Per quanto riguarda il servizo di leva, la balbuzie non è espressamente citata come causa di esclusione.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 Dicembre 2005 sono stati pubblicati tre decreti del Ministero della Difesa.
Il primo, del 5 Dicembre 2005, “Direttiva tecnica riguardante l’accertamento delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare”, è stato adottato per aggiornare i criteri di accertamento e le indicazioni diagnostiche previste nel Decreto 4 Aprile 2000 n. 114, (“Regolamento recante norme in materia di accertamento dell'idoneità al servizio militare”), in attuazione all’art. 1, comma 5, della legge 20 Ottobre 1999 n. 380.
Il secondo, di pari data, “Direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare”, per aggiornare i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti idonei con le modifiche apportate con l’altro decreto del 5 dicembre 2005.
Infine, con decreto del 6 dicembre 2005, sono state adottate alcune “direttive tecniche riguardanti l’accertamento delle imperfezioni ed infermità, di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto ministeriale 4 Aprile 2000, n. 114, e i criteri per delineare il profilo sanitario nel reclutamento dei militari atleti e istruttori”, rimandando, in buona sostanza, a quanto già contenuto nei due decreti del giorno prima.
Il primo Decreto era in pratica l’elenco completo delle cause di esclusione dal servizio di leva.
Al paragrafo “16. Psichiatria” si fa riferimento a generici “disturbi della comunicazione”. Quindi la decisione finale veniva lasciata alla discrezionalità delle singole commissioni di leva. Magari ad uso e consumo dei raccomandati, anche se non balbettavano?...
In ogni caso il primo Decreto è importante perché l’elenco delle imperfezioni e delle infermità viene tuttora utilizzato per determinare l’idoneità psicofisica dei concorrenti nei concorsi per la carriera militare.
Tutti i documenti sono scaricabili in fondo alla pagina.
Carriera militare
Ben diversa era la situazione per chi voleva intraprendere la carriera militare. I bandi di concorso per l’ammissione alle varie Accademie delle forze armate, riportavano tutti la seguente causa per la “non idoneità” all’ammissione stessa: disturbi della parola anche se in forma lieve (dislalia - disartria). Questa causa esclude di fatto una persona che balbetta.
Dato che questi bandi erano regolamentati da leggi dello stato, ci siamo chiesti spesso: «Il balbuziente è escluso per legge»?
Dopo una ricerca trovammo il «Decreto del Presidente della Repubblica del 27 febbraio 1991, n. 132 (G. U. n. 94 del 22 aprile 1991)», con oggetto il «Regolamento sui requisiti psico-attitudinali di cui devono essere in possesso gli appartenenti ai ruoli del Corpo forestale dello Stato che espletano funzioni di polizia ed i candidati ai concorsi per l'accesso ai ruoli del personale del Corpo forestale dello Stato che espleta funzioni di polizia».
All’«Art. 2 – Cause di non ammissione ai concorsi», lettera «d) le infermità ed imperfezioni degli organi del capo» – trovammo: «disfonie e balbuzie».
Stesso discorso per i Vigili del Fuoco. Il Decreto Ministeriale del 3 maggio 1993, n. 228 (G.U. n. 165 del 16 Luglio 1993), con oggetto il «Regolamento concernente i requisiti psico-fisici ed attitudinali per l’accesso nelle qualifiche dell’area operativa tecnica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.», all’«Art. 2., lettera «g) le infermità ed imperfezioni degli organi del capo e/o i loro esiti», riporta la condizione «le disfonie e le gravi balbuzie».
Se due leggi impedivano ad una persona che balbetta di entrare nel Corpo Forestale e nei Vigili del Fuoco, altre leggi impedivano di entrare a far parte di tutte le altre forze armate.
Oggi, come dicevamo, il servizio di leva è stato soppresso ma rimangono comunque i vari Corpi ricordati più sopra (Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Accademia Navale, Accademia Aeronautica e Accademia Militare) che hanno ancora oggi bandi di concorso in cui si cita la balbuzie quale “caratteristica” discriminante.
Quando non si cita espressamente (a volte come “lieve”, altre come “grave”, altre ancora si indicano semplicemente “disturbi della parola”), si lascia comunque a discrezione di chi giudica valutare se possa o meno pregiudicare la stabilità psico-fisica e attitudinale del soggetto.
Comunque, all’art.12 (Requisiti psico-fisici), punto 12 di un recentissimo bando di concorso (2009 - scaricabile in fondo alla pagine) per essere ammessi nel Corpo della Guardia di Finanza, potrete leggere:
«12. Sono, inoltre, cause di inidoneità i disturbi della parola (balbuzie, dislalia e paralalia), anche se in forma lieve, e l’uso di sostanze psico-attive e/o la positività ai relativi test tossicologici.»
Chissà, magari pensano che la balbuzie sia una sorta di droga...
Nonostante tutto, possiamo riportare una buona notizia.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 904 del 23 Dicembre 1983 (“Approvazione del regolamento sui requisiti psico-fisici e attitudinali di cui devono essere in possesso gli appartenenti ai ruoli della Polizia di Stato che espletano funzioni di polizia ed i candidati ai concorsi per l'accesso ai ruoli del personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia”) riportava esplicitamente la balbuzie come causa di non idoneità. Tale Decreto è stato abrogato dal Decreto Ministeriale del 30 giugno 2003, n. 198 che ha eliminato il termine balbuzie, lasciando quello più generico di “disfonie”.
È il primo passo di una nuova e diversa considerazione del balbuziente?
Qui sotto è possibile scaricare le leggi citate e alcuni bandi di concorso.