Suckerfish

Ricordarsi che noi ci “siamo”

 Ci teniamo a ricordare che ci occupiamo attivamente di balbuzie in senso lato, fin dal 1985, quando a Pisa costituimmo ufficialmente, dopo altre esperienze informali, il primo gruppo di auto-aiuto in Italia E nel 1987 costituimmo la prima associazione italiana del settore.

In quasi trent’anni siamo sopravvissuti a molte difficoltà, abbiamo visto tentativi velleitari di formare associazioni regionali nel Lazio e in Puglia, scomparse dopo pochi mesi. Abbiamo affrontato e superato molti problemi, soprattutto di natura economica.

Quando scriviamo “abbiamo” intendiamo il Presidente dell’Associazione e i pochi collaboratori vicini fisicamente, cioè quelli che come me vivono in Toscana, ma anche i molti amici che vivono invece in ogni parte d’Italia.

Oggi qualcuno dei vecchi amici ci “scopre” in Internet e si meraviglia di trovarci ancora sulla breccia dopo tanti anni. Loro si erano persi per strada per i motivi più vari, come è naturale che avvenga. Il contatto avviene a volte per un “ritorno di fiamma” della balbuzie, perché il figlioletto ha cominciato a balbettare, per la nostalgia dei tempi in cui abbiamo fatto belle cose insieme o anche per semplice curiosità. E allora, regolarmente, ci ringrazia per il fatto di “esserci ancora”, per il fatto che continuiamo ad essere un punto di riferimento per chi balbetta in Italia.

Nel corso di questi lunghi anni abbiamo aiutato persone ad affrontare le spese della terapia, naturalmente quando abbiamo potuto. Spesso siamo stati aiutati da alcuni soci che hanno offerto un contributo da destinare a questo intervento, altre volte siamo ricorsi agli introiti del 5 per mille.

In molti altri casi siamo poi intervenuti per aiutare in altro modo persone che ci hanno contattato facendoci presente la loro difficoltà del momento. Citiamo a memoria senza far nomi neppure nell’area soci per motivi comprensibili:

  • il bidello che veniva pesantemente preso in giro dai ragazzi del suo liceo (abbiamo ottenuto per lui il trasferimento alla Provincia dove oggi fa l’usciere);
  • la persona a cui non era stato ingiustamente rinnovato il permesso di guida che gli era indispensabile per lavorare (abbiamo contribuito a fargli restituire la patente);
  • la ragazza a cui era stata ingiustamente ritirata la patente perché parlava male e credevano avesse bevuto o fosse drogata (con la nostra dichiarazione che spiegava la situazione abbiamo contribuito a fare giustizia);
  • la bambina di seconda elementare che la maestra supplente aveva fatto piangere in classe mettendola in ridicolo per la sua balbuzie (abbiamo ottenuto il trasferimento della maestra);
  • la giovane recluta (accadde qualche anno fa) che siccome balbetta non si ritiene idoneo a svolgere altri compiti del servizio militare e allora lo si piazza al centralino telefonico fino a farlo svenire (abbiamo ottenuto l’esonero);
  • vi sono poi diversi altri casi in cui siamo intervenuti per i più disparati motivi: il medico che non vuole rilasciare il certificato di idoneità alla guida a un ragazzo sardo perché “quando parla muove le gambe”; la sospensione dalla scuola per una settimana ad una ragazzina delle medie perché l’insegnante l’ha sentita parlare quasi bene con le compagne passando in strada “mentre alle interrogazioni evidentemente fa finta di balbettare”... Siamo stati in diverse scuole per parlare con gli insegnanti di più di un ragazzo, abbiamo parlato con alcuni datori di lavoro, abbiamo saputo ascoltare lo sfogo di molte persone in difficoltà per le loro difficoltà di balbuzie...

Quello che ci preme non è mettere in risalto ciò che abbiamo fatto. Ci preme invece ricordarvi che per qualsiasi bisogno noi “ci siamo”: non sempre magari sarà possibile aiutare chi si rivolge a noi, ma sappiate che faremo tutto il possibile.